2019, ferro con trattamento galvanico,
250 x 72 x 56 cm
Lunghe gambe reggono un cubo schiacciato, distaccano il corpo da terra,
lo sollevano agganciandolo al sopra, all’azzurro, al soffio leggero.
Penso a funamboli e trampolieri, sfida al vuoto, equilibri e distanze, caduta e ripresa.
Teatrino, eco di luoghi e tracce passate, graffi di innesti possibili. Respiro vitale.
In scena fragilità e consistenza, rapidità e costruzione, peso e leggerezza,
volti accatastati, sovrapposti, l’esistere e divenire… (F.M.)